La macchina nera

Duel è del '71. Lo squalo del '75. La macchina nera del '77. Questo per dire che The car, titolo originale del film di Elliot Silverstein (che nel '70 aveva diretto un altro cult Un uomo chiamato Cavallo), non inventa nulla di nuovo.

La struttura è quello de Lo squalo, la minaccia non viene però dal mare ma dalle strade di un paesino del New Mexico, terrorizzate da una macchina nera che inizia a far fuori le persone. Uno sceriffo gli dà la caccia. Poi quando la macchina gli ammazza la donna allora le cose si mettono su un piano decisamente personale e scatta automatica la vendetta.

Chi guida la macchina? Cosa rappresenta? Cosa vuole? Ma, soprattutto, chi se ne frega?

Se buttate un occhio su Wikipedia se ne dicono di cotte e di crude (la macchina rappresenta il Male, il Comunismo, la perdita d'innocenza dell'America...).

La realtà è che all'epoca quello che ci serviva per essere felici era un joystick ed un Commodore 64, un pezzo di strada libero ed un pallone, una bicicletta con una carta infilata nei raggi con una molletta, un mangiacassette e qualche colonna sonora di cartoni animati, due spicci per il gelato e per le Frizzypazzy, le emozioni forti di qualche horror becero che passava su Italia 1 in seconda serata.

La Macchina nera soddisfaceva tutti i nostri bisogni di emozioni forti e sangue, di mistero e paura.

Duel e Lo squalo li avevamo visti, ma la macchina nera faceva più paura (no, in realtà faceva più paura lo squalo, ma solo quando andavamo al mare e ci facevamo il bagno e ripensavamo al film e uscivamo di corsa con la pelle d'oca...).

Usciva dal tunnel e la prima cosa che sentivi era il rombo del motore; ti arrivava dietro e ti schiacciava, e poi ti ripassava sopra a marcia indietro, così, tanto per essere sicuri; le inquadrature dentro l'abitacolo erano virate in rosso, quindi o i vetri erano fumè di quel colore, o stavamo vedendo attraverso gli occhi iniettati di sangue dello psicopatico che guidava la macchina.

Ma tanto lo sapevamo che non era uno psicopatico ma era un demone dell'inferno, perchè alla fine, tra le fiamme, si intravedeva qualcosa, no?

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